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ESISTONO MOLTE CASE PER VIVERE, MA A NOI PIACE COSTRUIRE CASE DA VIVERE! ---> 5-INQUINAMENTO DELL'ARIA NEGLI AMBIENTI

-ABITARE OGGI-
L'Immobiliare Il Golfo è lieto di mettere a vostra disposizione un opuscolo che le seguenti argomentazioni:
0-INTRODUZIONE
1- LA SCELTA DELLA CASA
2- SISMICA DEGLI EDIFICI
3-INQUINAMENTO ACUSTICO 
4- INQUINAMENTO LUMINOSO
5-INQUINAMENTO DELL'ARIA NEGLI AMBIENTI 
6-INVOLUCRO EDILIZIO ED ISOLAMENTO TERMICO
7-ISOLAMENTO ACUSTICO
8-FOTOVOLTAICO
9-DOMITICA
10-CONSIDERAZIONI E VALUTAZIONI
11-CONCLUSIONI

 
nella speranza di potervi aiutare a comprendere l'importanza di molti fattori a volte sconosciuti per chi non adopera nel settore immobiliare.

LEGGETE LE NOSTRE NEWS NELLA SEZIONE DEDICATA SULLA NOSTRA PAGINA --->  IMMOBILIAREILGOLFO.IT 



5-INQUINAMENTO DELL’ARIA NEGLI AMBIENTI

 

L’espressione “ambiente indoor” è riferita agli ambienti confinanti di vita e di lavoro. In Italia, a seguito della crisi delle risorse energetiche mondiali, si sono imposti nuovi criteri tecnico-progettuali per gli edifici ad uso civile. La necessità di contenere i consumi per il riscaldamento e per la ventilazione ha imposto un migliore isolamento degli edifici, con conseguente stimolo a sigillare gli ambienti interni ed a sostituire le modalità naturali d’aereazione ed illuminazione con mezzi artificiali. Dei numerosi inquinanti considerati dalle leggi vigenti, soltanto l’ozono ed il biossido di zolfo sono prevalenti nell’aria atmosferica.

I livelli di concentrazione che tali inquinanti raggiungono all’interno degli edifici generalmente sono uguali o superiori a quelli dell’aria esterna e soprattutto le esposizioni indoor sono maggiori di quelle outdoor, principalmente perché la quantità di tempo trascorso dalle persone all’interno degli edifici, rispetto a quello trascorso all’esterno, è di un ordine di grandezza maggiore. Gli studi scientifici di questi ultimi anni hanno messo in luce che alcuni inquinanti sono in grado di contribuire all’aumento d’incidenza di tumori maligni. Un maggior rischio di cancro al polmone è stato associato all’esposizione al fumo del tabacco ambientale (Enviromentaltobacco smoke, ETS) ed ai prodotti di decadimento del RADON sulla base d’indagini epidemiologiche sulla popolazione.

Come è evidenziato nel Piano Sanitario Nazionale 1998-2000, il 5-20% annuo dei casi di neoplasia polmonare osservati (circa 1500-6000) nella popolazione italiana è attribuibile all’esposizione a RADON. Inoltre molti composti presenti nell’aria indoor sono noti e sospettati di causare irritazione o stimolazione dell’apparato sensoriale e possono dare vita a un senso di disagio sensoriale e ad altri sintomi comunemente presenti nella cosiddetta “Sindrome da Edificio Malato” (Sick Building Syndrome).

 

 

 

Il RADON è un gas radioattivo classificato, insieme ai suoi prodotti di decadimento, come agente cancerogeno di gruppo 1 (massima evidenza di cancerogenicità) dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC): l’esposizione al radon è considerata la seconda causa di morte per cancro polmonare dopo il fumo di sigaretta. Si stima che l’esposizione domestica al radon sia responsabile in Italia del 5-20% dei tumori polmonari, molti dei quali tra i fumatori a causa di un probabile effetto sinergico tra radon e fumo. Le principali sorgenti di provenienza sono il suolo sottostante l’edificio ed i materiali da costruzione utilizzati e l’acqua di uso domestico. Il gas entra nelle case insieme all’aria che dal terreno circostante viene attivata dalle piccole differenze di pressione tra interno ed esterno e penetra negli edifici dalle strutture più vicine alle fondamenta, infiltrandosi nelle fessure e nei fori che permettono il passaggio delle condutture e dei cavi elettrici.

I metodi per l’ottenimento di una buona qualità indoor dell’aria sono essenzialmente tre:

  1. Riduzione delle sorgenti inquinanti;
  2. Rimozione degli inquinanti alla fonte;
  3. Diluzione degli inquinanti mediante aria esterna (ventilazione);

Il meccanismo fisico con cui la ventilazione riduce la concentrazione di inquinanti può essere NATURALE o FORZATA.

Il considerevole aumento del costo dell’energia che si è avuto agli inizi degli anni ’70 ha indotto a ridurre le portate di ventilazione. Negli edifici con meccanismo di ventilazione naturale si sono così realizzati infissi sempre più a tenuta, ottenendo una riduzione delle dispersioni e delle spese energetiche e un miglioramento dell’isolamento acustico, ma anche una drastica diminuzione delle portate d’aria di rinnovo e quindi un aumento della concentrazione degli inquinanti. L’infisso a tenuta perfetta è pertanto causa di elevatissime concentrazioni di inquinanti per gli ambienti senza impianto di ventilazione, che diventano così sicuramente insalubri e nocivi per gli occupanti.

La ventilazione forzata, o meccanica, dei ventilatori spingono una portata d’aria all’interno dell’ambiente. L’impianto si dice semplicemente di “ventilazione” se l’aria che viene fornita all’ambiente non viene in alcun modo trattata; di “termoventilazione” se l’aria viene riscaldata o raffreddata, a seconda della stagione; di “condizionamento” se l’impianto è in grado di riscaldare e di umidificare l’aria nella stagione invernale e di raffreddarla e deumidificarla in quella estiva.

 

 

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