Agenzia Immobiliare IL GOLFO
-ABITARE OGGI-
L'Immobiliare Il Golfo è lieto di mettere a vostra disposizione un opuscolo che le seguenti argomentazioni:
0-INTRODUZIONE
1- LA SCELTA DELLA CASA
2- SISMICA DEGLI EDIFICI
3-INQUINAMENTO ACUSTICO
4- INQUINAMENTO LUMINOSO
5-INQUINAMENTO DELL'ARIA NEGLI AMBIENTI
6-INVOLUCRO EDILIZIO ED ISOLAMENTO TERMICO
7-ISOLAMENTO ACUSTICO
8-FOTOVOLTAICO
9-DOMITICA
10-CONSIDERAZIONI E VALUTAZIONI
11-CONCLUSIONI
nella speranza di potervi aiutare a comprendere l'importanza di molti fattori a volte sconosciuti per chi non adopera nel settore immobiliare.
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L’inquinamento luminoso è un’alterazione della quantità di luce presente nell’ambiente notturno provocata dall’immissione di luce artificiale. La luce artificiale inquina quando altera la quantità di luce naturale. La notte infatti non è completamente buia a causa di molteplici sorgenti di luce naturale tra cui la luce delle stelle, della luna ecc. Si tratta di un vero e proprio inquinamento della luce ma anche da luce. L’inquinamento luminoso ha molti effetti negativi. Il più eclatante è l’aumento della luminosità del cielo notturno che, impedendo la visione delle stelle e degli altri corpi celesti, ci isola da quell’ambiente di cui noi e il nostro pianeta siamo parte. L’inquinamento luminoso perciò altera il nostro rapporto con l’ambiente dove viviamo, l’Universo. Il problema è grave perché è in gioco la percezione del “mondo” attorno a noi sul quale il cielo stellato per la popolazione costituisce l’unica “finestra” disponibile. La Via Lattea non è una banale “distese di stelle” ma è nientemeno che la nostra Casa nell’Universo, quell’isola di stelle di cui il Sole fa parte, nella quale abitiamo e che i nostri nonni percepivamo ogni notte serena. La Via Lattea è invisibile ad un terzo dell’umanità, l’Italia si pone in modo drammatico in questa classifica, l’ottanta percento della popolazione italiana non riesce a vederla e neppure un cielo di stelle incontaminato. Il grave è che non ce ne rendiamo nemmeno più conto. Nel giro di due generazioni sta sparendo quel cielo stellato, da sempre fondamentale stimolo alla cultura, sia umanistica che scientifica. A questo si aggiunge il danno alla componente paesaggistica di cui il cielo notturno è elemento fondamentale le cui conseguenze per l’industria turistica nazionale che sarebbe sbagliato trascurare. L’inquinamento luminoso, inoltre, ha molti documentati effetti negativi sull’ambiente e sulla salute degli esseri che ci vivono. Questi effetti sono ancora poco noti al grande pubblico perché questo campo di studi si è sviluppato solo negli ultimi vent’anni, mentre l’effetto sul cielo notturno era stato rilevato dai sensibili strumenti astronomi già nel IX secolo ed è stato studiato fin dai primi anni settanta quando, proprio in Italia, venne fatta la prima mappa della luminosità artificiale.
Sono centinaia gli studi ed i rapporti che documentano gli effetti della luce artificiale sull’ambiente e comprendono l’alterazione delle abitudini di vita e di caccia degli animali, disturbi alla riproduzione ed alle migrazioni, alterazioni dei ritmi circadiani (Ciclo che si compie all’incirca ogni 24 ore, cui si ripetono regolarmente certi processi fisiologici), alterazioni ai processi fotosintetici delle piante, e per l’uomo, abbagliamento, miopia e alterazioni ormonali in grado di diminuire le nostre difese contro i tumori. L’esposizione prolungata del corpo umano alla luce artificiale modifica e altera i naturali ritmi circadiani. Questo problema è all’attenzione di molte prestigiose università e dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Si è scoperto un’alterazione estremamente grave del nostro bioritmo nell’alternanza giorno/notte. La ghiandola pineale infatti, ha il compito di produrre serotonina di giorno e melatonina di notte, mentre il nostro corpo non viene illuminato.
L’inquinamento luminoso in Italia oggi ha un incremento del 10% circa annuo. Non dobbiamo confondere il problema di un necessario e auspicabile progresso, svolto però nel rispetto della natura, con il falso problema di una scelta tra una buia età della pietra e una illuminata civiltà. Nessuno chiede di fare buio o di impedire lo sviluppo dell’illuminazione. Sarebbe sufficiente non disperdere alcuna luce verso l’alto e di non sovrailluminare.